lunedì 12 maggio 2008

Tragedia in Myanmar

lunedì 12 maggio 2008
Intere zone della Birmania ancora inaccessibili.
Atterrato il primo volo umanitario Usa

Intere zone della Birmania sono ancora inaccessibili dieci giorni dopo il passaggio del ciclone Nargis, ma il regime intende controllare la distribuzione dei soccorsi stranieri, riferiscono i media ufficiali birmani. "Ci sono ancora zone dove i responsabili non possono ancora recarsi" ha dichiarato il quotidiano "New Light of Myanmar", controllato dal governo dei generali, citando il ministro della pianificazione nazionale e dello sviluppo economico Soe Tha che si rivolgeva a diplomatici stranieri.
"Gli aiuti di qualsiasi paeso sono accettati" ma "la distribuzione dei soccorsi puo' essere gestita da organizzazioni locali" ha aggiunto il ministro, secondo il giornale.
Il ritmo d'arrivo dei soccorsi per i sinistrati del ciclone Nargis si è un po' accelerato ieri in Birmania, ma i volumi sono lontano dall'essere sufficienti e le squadre di soccorso straniere continuano a dover affrontare difficolta' logistiche e amministrative, ha affermato l'Onu.
Il bilancio ufficiale provvisorio di una delle peggiori catastrofi naturali della storia recente è ora di 28.548 morti e 33.416 dispersi. Secondo diplomatici però i dispersi sarebbero piu' di 200mila.Un appello al governo birmano affinché consenta ai soccorritori di entrare nel Paese per prestare soccorso alle popolazioni colpite dal ciclone Nargis è stato lanciato dal Commissario europeo per lo Sviluppo e l'Assistenza umanitaria, Louis Michel. Per discutere della situazione, domani si riuniranno i ministri europei per l'aiuto allo sviluppo. Atterrato il primo volo umanitario Usa è atterrato in giornata a Yangon, la vecchia capitale birmana già nota come Rangoon, il cargo C-130 dell'Aeronautica militare statunitense che era decollato dalla base aerea di U-Tapao, in Thailandia, con un carico di aiuti destinati alla popolazione del Myanmar.
Si tratta del primo volo umanitario Usa autorizzato dal regime a raggiungere il Paese asiatico, e nelle intenzioni dell'amministrazione americana dovrebbe aprire la via a un ben più consistente ponte aereo di soccorso verso quello che è stato bollato da Washington come un "avamposto della tirannia".
A bordo del C-130 ci sono acqua potabile, coperte e zanzariere. Ieri sempre a Yangon era arrivato tra l'altro un Airbus 300 delle Nazioni Unite, partito la notte precedente da Brindisi in missione di soccorso.

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