Ricorre il 14 maggio l'aniversario dei sessant'anni di Indipendenza di Israele. Lo stato fu fondato nel 1948, appena dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. La nascita di Israele, come tutti sappiamo (mi auguro), ha creato, e continua tutt'ora a creare, guerre e subbugli. Ma in questi giorni si respira un'aria diversa. Avranno inizio già domani sera infatti, i festeggiamenti per questa ricorrenza, che rimmarrà senz'altro impressa nelle menti di tutti, soprattutto per gli sfarzi previsti. Ben 140 milioni di shekel (pari a 26 milioni di euro) sono stati infatti messi a disposizione dal governo per finanziare queste celebrazioni. Non mancheranno gli intrattenimenti: tra il più atteso uno spettacolo di raggi laser proiettato sulle antiche mura della città di Gerusalemme. Non mancheranno neanche le autorità, tra i quali nomi figurano anche quello del Presidente degli Stati Uniti, George W. Bush e quello del nostro Presidente Silvio Berlusconi. I festeggiamenti avranno luogo non solo a Gerusalemme, ma tutte le comunità ebree sparse per il mondo organizzeranno manifestazioni per celebrare la Giornata dell'Indipendenza. A New York, ma anche a Los Angeles, per esempio, si potrà assistere alle performance di musicisti israeliani noti a livello mondiale, come la cantante Noa. Insomma, fervono i preparativi e la popolazione manifesta la sua gioia e il suo orgoglio.
Certamente c'è qualcosa da festeggiare ed è giusto che sia così. Ma la mia domanda è: è giusto stanziare così tanti soldi per questa ricorrenza in un paese che in realtà avrebbe bisogno di ben altro? E' giusto spendere così questi soldi di fronte ad evidenti problematiche sociali che avrebbero davvero bisogno di essere risolte? Ai posteri l'ardua sentenza...
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