A quarant’anni esatti dalle proteste studentesche del 1968, siamo ancora qui, a manifestare di nuovo contro l’abbattimento di quei valori sociali che ancora una volta vengono minati. Ma, mi domando, è possibile che ci troviamo a lottare ancora per le stesse ragioni per le quali si battevano i sessantottini??possibile che in quarant’anni non sia cambiato niente, anzi, se possibile, che siano persino peggiorate le cose????
Innanzitutto credo che ci sia molta disinformazione. Quanti di voi sanno cos’è il decreto 133/08 ?
Come ho già affermato in altre sedi, l’Italia, i cui assetti politico, economico, sociale ed istituzionale vertono in condizioni pressoché pessime, è diventato ormai un paese dove si governa solo a suon di decreti legge, che, secondo la costituzione, dovrebbero essere applicati solo in casi d’emergenza.
L’ultimo arrivato è il decreto del ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini, provvedimento che andrà a completare tragicamente la parabola discendente che il sistema scolastico sta percorrendo ormai da anni. Sono previsti ingenti tagli finanziari le cui conseguenze si ripercuoteranno sulle vite di tutti noi, studenti, professori, personale tecnico, dottorandi .
La Costituzione garantisce il diritto allo studio, che sia universale, quindi per tutti. Attraverso questo decreto, vediamo prospettarsi una liquidazione del ruolo pubblico dell’università, che tornerà ad essere d’élite, solo per quei cittadini di serie A che potranno permettersi di pagare la retta. Questo è il risultato di una serie di mancanze, sia da parte del Governo che del ceto accademico. A partire dalla famosa riforma del 3+2, un autentico disastro. Abbiamo assistito all’apertura di corsi e facoltà, i più disparati (esiste Scienze del fiore, che, con tutto il rispetto per chi vuol fare il fiorista, era necessaria questa facoltà??agraria non andava bene??). E adesso assistiamo al progressivo smantellamento di tali corsi, con conseguente licenziamento del personale e malcontento degli studenti che devono essere accorpati ad altri corsi, che non hanno scelto. La 133 viola i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione con la trasformazione dell’università in fondazioni di diritto privato e l’eliminazione del tetto massimo di contribuzione studentesca, senza nessuna tutela nei confronti dei ceti meno abbienti. Senza contare l’aumento del precariato e la scomparsa quasi totale della ricerca (campo nel quale invece l’Italia dovrebbe investire) , che sarà prerogativa solo dei privati perché gli atenei non potranno più permettersela.
Il settore della conoscenza deve rappresentare una risorsa fondamentale del paese all’interno del sistema di welfare, ma se questo decreto sarà legge, ciò non accadrà e anzi, la cultura diventerà una componente marginale. D’altronde, è più facile governare un popolo di ignoranti. Nel corso della storia la classe dirigente ha sempre limitato, ostacolato e impedito in ogni modo l’accesso alla cultura da parte del popolo. Ma così non dev’essere.
Quale futuro quindi per noi studenti? Quale futuro per tutti quegli atenei, soprattutto scientifici, che non potranno più mantenere laboratori e strutture? E gli impiegati tecnico-amministrativi? Quale futuro per gli insegnanti, giovani e meno giovani, che verranno licenziati? Quale futuro per i dottorandi che non avranno mai una prospettiva di lavoro?
Per questi motivi ( che andrebbero comunque approfonditi, questa è solo la punta dell’iceberg) si stanno mobilitando le assemblee e i comitati studenteschi, con proteste, manifestazioni ed occupazioni, sostenute anche dai professori, dal personale amministrativo e da tutti i precari assunti nel sistema scolastico. E’ necessario un movimento unico e consapevole su tutti i fronti, che prescinde, soprattutto, dai colori politici. Non è giusto che sia la scuola, e più in generale il popolo, a pagare la crisi finanziaria causata dal malgoverno. IL DIRITTO ALLO STUDIO E’ FONDAMENTALE E NON SI TOCCA.
E in tutto questo, il meridione, DOV’E’???????????????????
Ci sono iniziative in tutta Italia. Solo qui a Firenze eravamo più di 60.000 in piazza, a manifestare, lezioni all’aperto con Margherita Hack,occupazione di tutti gli atenei, cortei a Pisa, Roma, Milano, Bologna, Torino, Napoli, Siena, Padova, perfino Cagliari…..e Reggio Calabria e Messina come al solito stanno a guardare rimanendo nella più totale indifferenza!!!!!E’ scandaloso!!!!!MOBILITATEVI!!!NE VA DEL FUTURO DI TUTTI NOI!!NON PENSATE CHE QUESTA RIFORMA NON TOCCHERA’ ANCHE VOI, ANZI SARETE I PRIMI!!!!PERCHE’ SARANNO GLI ATENEI MINORI A SCOMPARIRE!!!DOVRESTE ESSERE I PRIMI A SCENDERE IN PIAZZA!!!ACQUISTATE COSCIENZA DI QUELLO CHE VI ACCADE ATTORNO E NON RIPONETE LA VOSTRA FIDUCIA SOLO NELLA SPINTARELLA!!!LE COSE DEVONO CAMBIARE!!!!!E diamoci una svegliata al sud; smettiamola di fare sempre i ben pensanti che stanno sempre a dire cosa c’è che non va senza poi muovere un dito per cambiare lo stato di cose attuale!!Non aspettiamo stimoli esterni ,perché se l’iniziativa non parte da noi, non ci sarà mai nessuno che verrà magicamente a svegliarci dal nostro torpore. E questo non vale solo per le proteste di adesso, ma per ogni cosa!!!RAGAZZI, SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!